Modifica dell’impianto di adduzione dell’acqua (Innovazione? Violazione del regolamento contrattuale?)

La pronuncia n. 10859 del 2014 della Corte di Cassazione Civile trae origine da una vertenza incardinata per sentir dichiarare la nullità della delibera assembleare con cui il condominio disponeva la modifica dell’impianto idrico da “bocca tarata” (sistema di distribuzione dell’acqua privo di contabilizzazione dei singoli consumi) a modalità diretta con installazione di contatori individuali. Le censure mosse a tale scelta riguardavano, da una parte, la presenza di un regolamento contrattuale e, dall’altra, la natura di innovazione delle opere realizzate.

Entrambe le circostanze sono state escluse sia da giudici di merito che da quelli di legittimità. I magistrati hanno ritenuto che l’assemblea si fosse limitata ad assicurare il servizio idrico con diverse modalità di erogazione modificando le caratteristiche tecniche dell’impianto al fine di un miglior godimento del medesimo. Non hanno quindi ravvisato né innovazioni né lesione al diritto dei singoli di utilizzare dell’impianto.

Sul punto riportiamo un interessante considerazione della Suprema Corte: “(…) rientra nelle attribuzioni dell’assemblea di condominio l’intera gestione delle cose e dei servizi comuni, “in modo dinamico”, nel senso, cioè, di un loro adattamento nel tempo al fine di una più razionale ed efficiente utilizzazione dei servizi stessi, con eventuale dismissione di alcuni beni comuni e ciò anche se il servizio sia disciplinato dal regolamento contrattuale”.

Avv. Matteo Peroni

Sono un avvocato e mi occupo esclusivamente di diritto condominiale. Assistito gli amministratori di condominio ed i condomini affrontando in modo concreto i problemi di tutti i giorni.

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